Conversazioni sul futuro: Artigeni digitali Made in Sud
Conversazioni sul futuro: Artigeni digitali Made in Sud
Dal 26 al 29 ottobre si è svolta a Lecce la quinta edizione del festival "Conversazioni sul Futuro". Quattro giorni di workshop, incontri, lezioni, laboratori e dibattiti, con oltre 90 appuntamenti disseminati in 20 location della città e più di 200 relatori coinvolti.
Il festival ha accolto inoltre, una presentazione del Maker Faire di Roma, il Climathon Lecce, l'Omofobi del mio stivale (una manifestazione contro l'omofobia e sui diritti civili), il Cinema sul Futuro, l'Officina dei Bambini e delle Bambine e una serie di incontri dedicati al mondo dell'impresa al Sellab.
Artigeni digitali Made in Sud
Sabato 28 ottobre, presso la Fondazione Palmieri di Lecce, si è tenuto l'incontro Artigeni digitali Made in Sud, ideato e curato dal giornalista e storyteller Giampaolo Colletti.
Sono intervenuti alla discussione Mariarita Costanza (Macnil Gruppo Zucchetti), Antonio Perdichizzi (Italia Strtup), Damiano Pietri (presidente giovani confartigianato), Leo Piccinno (presidente Coldiretti Lecce), Valentina Fragassi (segretaria Cgil Lecce), Giancarlo Negro (presidente Confindustria Lecce) e alcuni artigeni: Luciano Barbetta (presidente del Politecnico del Made in Italy), Jessica Gastaldo (designer/maker - AmenoStudio), Raffaella Ferreri (VinOled) e Stefano Caccavari (Mulinum - Il primo mulino dei contadini). Dall'incontro sono emersi alcuni spunti interessanti:
- "Innovare significa aprire la mente", senza un cambiamento culturale non ci può essere innovazione;
- "Per ogni azienda è fondamentale fare sistema", unirsi con altre realtà coinvolgendo altre aziende private e pubbliche;
- "Il mondo del lavoro è cambiato", non esiste più il posto fisso (c'è bisogno di dinamicità ).
Giovani startupper
Tra gli artigeni, due progetti mi hanno particolarmente colpito: quello di Stefano Caccavari e di Raffaella Ferreri.
Ha acquistato l'ultimo mulino in pietra rimasto nella sua regione, grazie ad un
crowdfunding su Facebook che gli ha permesso di raccogliere in soli 90 giorni 500.000 euro, esclusivamente da investitori privati.
Raffaella Ferreri è la CMO e CO-Founder di VinOled, una start up leccese che produce un kit tecnologico pensato per rendere smart tutte le borse e le valigie, in quanto è dotato di luce che si accende per illuminare l'interno, caricabatteria wireless per smartphone e device, GPS per geolocalizzare il prodotto in caso di furto o smarrimento, e tasto SOS per inviare un messaggio di allarme in caso di pericolo o emergenza. L'idea nasce da un'analisi delle necessità lavorative e sociali del XXI secolo, che ha evidenziato un gap tra il mondo della moda e l'internet of Things. Questo gap non è stato ancora colmato dagli attuali produttori di borse, che possono utilizzare l'IoT per offrire nuove funzionalità in un accessorio dall'uso quotidiano e rispondere ai nuvi bisogni della clientela.
Nel 2014 l'idea di partenza fu creare una borsa tecnologica a seguito di una brutta esperienza della CEO Vanessa Coppola. Una sera si accorse di essere inseguita ed a causa del cellulare spento e del buio non riuscì a trovare prontamente le chiavi della sua auto o a chiamare soccorsi.
Fortunatamente non accadde nulla, ma quella notte le cambiò la vita, in quanto decise di creare un prodotto che possa migliorare la vita di tutti partendo da un accessorio che appartiene alla quotidianità di tutti.
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